Lettori fissi

Una perfetta correlazione è il primo principio su cui si fonda lo sviluppo.
L'integrazione o anche proprio la parola "organico" vuole dire che nulla ha valore se non in quanto naturalmente
collegato al tutto e in direzione di un qualche fine vitale.


Frank Lloyd Wright

"La cultura per i poveri non può essere una povera cultura".

Claudio Abbado


lunedì 23 giugno 2014

Ophelia






No, non spaventatevi!

Sembra strano che una persona gioiosa e solare come me (giusto per pavoneggiarmi un pò), possa scrivere o descrivere un'opera artistica che, apparentemente mette un pò di ansia e tristezza.
In realtà questo splendido quadro è nella mia mente da quando ho imparato ad amare l'arte e non mi ha mai messo tristezza, studiando, in seguito, ho capito anche perchè. 


Ofelia o Ophelia




 questo è il suo nome e l'autore è
John Everett Millais.

È un olio su tela del periodo compreso tra il 1851 ed il 1852 e proviene dalla collezione della Tate Gallery di Londra.
Questo grande artista è stato un'esponente dell'arte della Confraternita preraffaellita tipicamente inglese.
Gli altri appartenenti a tale gruppo sono William Holman Hant, Dante Gabriel Rossetti ed Edward Coley Burne-Jones.
Come sempre nasce in seguito ad una voglia di modificare ciò che in quegli anni non era più gradito, soprattutto nel campo di idealismi religiosi, ribellandosi alle convenzioni sociali che stavano diventando sempre più impregnate di falsità, mascherate con la cultura.
C'è voglia di realtà, quindi solo ricorrendo alla vera bellezza del periodo quattrocentesco ed all'eleganza grafica dei "primitivi" toscani, quali sono Botticelli, Lippi, Ghirlandaio, Mantegna ed altri, si poteva ottenere un'arte pura.
Si ricorrerà alla simbologia poetica, quella che porterà anche alla nascita dell'arte simbolista.

Rimanendo però su Ofelia, sembra che per la sua attuazione, dopo un breve soggiorno in campagna ed in particolare nei pressi dell'Hogsmill River, l'autore abbia studiato attentamente la natura ed anche il significato di ogni singola pianta, per cui,
 il salice, l'ortica e le margherite, ispirandosi proprio ad Ofelia di Shakespeare, rappresentano l'innocenza, mentre il papavero che somboleggia la morte e le olmarie appassite che indicherebbero la vanità della vita, sono volute proprio da Millais.
Per non parlare della carica di valenza allegorica dovuta al contrasto tra il suicidio e il mezzo impiegato per attuarlo, l'acqua limpida che riempie questo piccolo ruscello fiorito, ci fa comprendere che la morte è apparente ed irreale e che la realtà ci fa presupporre rinascite future. 

Ecco perchè non riuscivo a vedere tristezza in questo dipinto.
quel che ci vedo io, soprattutto nell'espressivo volto di lei, è la speranza di una rinascita, che ovviamente potrebbe anche non essere, ma che per lei in quel momento aveva un grande valore.

Purtroppo però è anche resa e mancanza di coraggio nell'affrontare la vita e le sue lotte.


Bene spero di non avervi troppo tediato con questa piccola mia considerazione artistica e visto che un grande cantautore come

Francesco Guccini
 ha scritto di lei
"Ophelia",
 ora vi lascio con questo bellissimo brano.





Volevo solo aggiungere un Grazie a tutti voi che mi avete aspettato con immensa pazienza, baciooo...


Video da YouTube

giovedì 19 giugno 2014


Niente paura, un'altro pochino e sarò di nuovo con voi!
Vi abbraccio tutti!
Mi mancateeeeee...





Immagine da Google


martedì 10 giugno 2014

A frappe`!



 Sospendo per un po` il mio viaggio blogghiano e vi abbraccio tutti.
Volevo lasciarvi con una sola immagine, ma come faccio a scegliere, ditemelo voi...
Grazie!




















Immagini dal web


domenica 8 giugno 2014

Il coraggio di provarci






Quando qualcuno mi disse provaci, non mi sono tirata indietro, non ho rinunciato per paura di qualcosa o di tutto.

Vorrei continuare così, ad affrontare quel che viene senza timore.

Ma il timore c'è sempre stato nella mia vita...sempre.
Mi son detta vedrò se riesco, se qualcosa non va rinuncio.
Potrà succedere chissà, per ora continuo con le mie creazioni, con la mia fantasia, la mia gioia...
ecco forse l'unica cosa che mi farebbe rinunciare è la mancanza di gioia o forse no... si vedrà.
La critica se costruttiva mi piace e molto, ma se cattiva, la prendo per quella che è e vado avanti.
Quindi vi lascio con queste splendide e famose parole,
perché anche una parola viene creata
ed è arte!



SEI ABBASTANZA FORTE DA AFFRONTARE I CRITICI?
Non è il critico che conta, non l'uomo che mostra come il forte inciampi o dove chi fa le cose avrebbe potuto farle meglio.
Il credito va all'uomo che effettivamente è nell'arena, il cui volto è deturpato dalla polvere e dal sudore e dal sangue, che lotta con ardimento, che commette errori e manchevolezze, che conosce la grande devozione, che si spende in una causa degna, che se va bene conosce alla fine la grande conquista del trionfo e che se va male, se fallisce quando osa molto, sa che il suo posto non sarà mai con quelle anime timide e fredde le quali non conoscono né vittoria né sconfitta.

Theodore Roosevelt
Immagini dal web

mercoledì 4 giugno 2014





Sono immensamente contenta di eleggere la nuova quasi vincitrice dello scorso indovinello, il premio è meritato soprattutto per l'intraprendenza, il coraggio e la fantasia nel dare la risposta ed è... Audreyyyyyy!
Bravisssima e complimenti!

Ora però, rivelerò il perchè ho scelto di farmi avanti con questi indovinelli.
Quello che mi ha colpito è stato il fatto che fossero stati ideati dal grandissimo
Galileo Galilei,
 
 
 
 
ebbene sì proprio lui, il nostro fantastico matematico, che era anche fisico, astronomo, scienziato, filosofo e chi più ne ha ne metta.
Amo moltissimo quest'uomo che, nonostante fosse di buona famiglia ed avesse scoperto ed inventato cose che abbiano facilitato gli studi di molti, fu così perseguitato da finire la sua vita malato ed insultato.
Amo grandemente la matematica ed i suoi derivati, quindi mi fa molta rabbia questa cosa, che però, viene attutita dal fatto che in seguito la verità ha prevalso ed ora è amato ed osannato con tutti gli onori che avrebbe da subito meritato.

Tornando ai nostri indovinelli, la curiosità è che sono stati ideati dal nostro grandioso Galilei, per impedire che durante i suoi studi i visitatori lo disturbassero più del dovuto.
Quindi ordinò ad un servo di disporsi davanti all'entrata con foglio, penne e calamaio.
A chiunque volesse entrare avrebbe dovuto sottoporre una sequenza di numeri.
Se fossero riusciti a risolverli, l'entrata si sarebbe aperta nell'immediato.

Un'altra curiosità riguarda, in particolare l'indovinello
del drago e il cavaliere.
secondo una leggenda sembra che tale quesito sia stato sottoposto ad alcuni membri della Santa Inquisizione, ma chi riuscì a risolverlo fu solo il Papa.

Infine vi proporrò quest'ultimo quesito, in parte simile ai precedenti, ma per ora sarà l'ultimo.

Si chiama:

Indovinello del castello
La Spia.


 
 
Entra qui in scena una spia che deve riuscire ad entrare in un castello dove si sta svolgendo un'importante incontro tra le più alte cariche del regno.
Purtroppo all'ingresso c'è una guardia che ha l'ordine di far entrare solo coloro che avessero risposto correttamente, utilizzando anche un codice segreto.
chi avesse sbagliato sarebbe stato fucilato all'istante.

La Spia furbamente si nasconde per ascoltare la risposta di qualunque visitatore avesse risposto correttamente.

Arriva qualcuno...

La guardia dice 10
L'ospite dice 5

Va bene puoi entrare dice la guardia all'ospite...

La Spia per sicurezza attende ancora ed ascolta...

La guardia dice 12
L'ospite risponde 6

Puoi passare dice la guardia e l'ospite entra.

Allora pensando di aver capito si fa avanti...

La guardia dice 4
La Spia risponde 2 ma poi viene uccisa.

Perchè, cosa ha sbagliato?
E qual'è il codice utilizzato dalla guardia?


P.s. ringrazio tantissimo tutti coloro che hanno dimostrato il loro affetto con o senza risposta al quesito.
Davvero Grazie!
 

Immagini dal web
 
 

domenica 1 giugno 2014



Immagine dal web
 
 
Bene carissimi o forse è meglio dire carissime,
la vincitrice del primo simpatico indovinello è stata...udite, udite...Cristianaaaaaa!
Bravissima!
Grazie a tutte voi che avete partecipato.

Manterrò la mia promessa e quindi, adesso provate con quest'altro indovinello:


Immagine dal web
 

Su un'isola vivevano un drago ed un cavaliere.
Nell'isola c'erano 7 pozzi avvelenati numerati dall'1 al 7, erano situati sulla cima della montagna più alta dell'isola dove solo il drago, volando, poteva arrivare.
Chi beveva l'acqua di un pozzo avvelenato poteva salvarsi solo bevendo l'acqua di un pozzo al livello superiore.

Un giorno il drago e il cavaliere decisero che l'isola era troppo piccola per entrambi e per risolvere la questione decisero di fare un duello.
Ognuno portò una coppa d'acqua, si scambiarono le coppe e bevvero.
Dopo il duello, il cavaliere sopravvisse e il drago morì.
 
 
Perchè il cavaliere sopravvisse e il drago morì?