Lettori fissi

Una perfetta correlazione è il primo principio su cui si fonda lo sviluppo.
L'integrazione o anche proprio la parola "organico" vuole dire che nulla ha valore se non in quanto naturalmente
collegato al tutto e in direzione di un qualche fine vitale.


Frank Lloyd Wright

"La cultura per i poveri non può essere una povera cultura".

Claudio Abbado


sabato 13 settembre 2014

Matamoe




Tra le tante e splendide opere di Gauguin questa è per me la più affascinante.



 
 
 
Ci troviamo in un periodo compreso tra gli anni Ottanta e Novanta, dove l'espressione artistica che maggiormente viene considerata in Europa è quella del
Simbolismo.
 
Pensate un pò che cosa poteva venir fuori dal desiderio di esprimere e valorizzare al massimo la propria realtà interna e spirituale.
Descrivere la propria interiorità, misteriosa persino a se stessi, ambizioso programma che fu molto difficile da catalogare in maniera chiara e cosciente.
 
Provate se ci riuscite a confluire l'intero complesso spirituale dell'uomo moderno, le sue idee e le sue sensazioni in una serie di quadri.
 
Era necessario ricorrere ad elementi visivi che non avessero soltanto un senso, ma vari e misteriosi significati.
Da qui la ricerca di simboli che andassero al di là dell'apparenza e del visibile.
Il simbolo che si lascia percepire, ma lo si riconosce soltanto ricorrendo all'immaginazione, l'unica capace di creare analogie, metafore e corrispondenze.
 
Ma torniamo a
 
Paul Gauguin,
 
 
 
 
 ed alla ricerca della sua arte.
 
Rifiutando la tendenza descrittiva e naturalistica dell'impressionismo, insieme ad alcuni colleghi ma soprattutto legandosi al postimpressionista
Pierre Bonnard
ed ammirando ed ispirandosi ai suoi lavori, fonda il
Gruppo di Pont-Aven.
 
È parigino ed ha una tranquilla vita di agente di cambio, ma per varie vicissitudini abbandona la famiglia e l'impiego nel 1885 ed ormai convinto di voler trovare la giusta collocazione alla sua arte parte per Thaiti.
 
L'opera da me sopra celebrata si chiama
 
 
Matamoe
(Paesaggio con pavoni)
del
1892
 
Il nostro grandioso artista al suo arrivo in questa regione capisce subito che posto meraviglioso esso sia e comprende immediatamente che questa sarà la sua più profonda fonte di ispirazione artistica.
Rimane incantato dalla semplicità piena di grazia delle costruzioni indigene e dalla bellezza lussureggiante della natura e degli animali, per cui il tutto viene evocato in questo quadro che rappresenterà un Paradiso perduto nel quale egli troverà piena corrispondenza alla sua ricerca di stile ideale.
 
Così visto che principalmente questo tipo di arte era evocativo, i suoi ricordi del suo arrivo a Thaiti sono tutti impressi in questa tela.
 
Mentre era a Noa Noa così descrive il suo lavoro:
 
"È mattina. Sul mare, a riva, vedo una piroga e nella piroga una donna; sulla spiaggia un uomo seminudo; accanto all'uomo un albero di cocco malato sembra un immenso pappagallo dalla coda dorata e ricurva che tiene tra gli artigli un grosso grappolo di noci di cocco. L'uomo con gesto armonioso e lieve solleva con tutte e due le mani un'ascia pesante che in alto lascia un'impronta blu nel cielo argentato e in basso un'incisione sull'albero morto dove rivivrà in un'ultima fiammata tutto il calore secolare tesaurizzato giorno dopo giorno".
 
La posa plastica dell'uomo con l'accetta e le due figure di donna vengono inserite in altri suoi quadri, ma in contesti spaziali diversi.
 
Il nome Matamoe ha avuto dai critici diverse interpretazioni.
qualcuno considera la possibilità di un errore di trascrizione, per  cui, invece do Matamoe voleva essere Matamua che significa "c'era una volta".
 
Però la stessa parola viene usata in un altro suo lavoro, dove viene raffigurata una testa di canaco su di un piatto, del 1892, il nome esatto è "Arii matamoe", Gauguin tradusse lui stesso questo titolo con "Fine di un re".
Questo fa pensare che l'esatta interpretazione da dare al termine sia quello della "morte" .
 
È probabile che quel che intendesse l'artista abbinando al gioioso e ricco paesaggio thitiano, un così funesto termine, fosse quello ovviamente simbolico, della sua immaginaria distruzione e fine di uomo civilizzato europeo che rinasce e si trasforma un un tipico personaggio selvaggio, la nascita di un uomo nuovo, il nuovo Gauguin di Thaiti.
 
Aggiungo che osservando l'opera e la sua esecuzione artistica, notiamo come il colore si unisce al colore, è esso che costruisce e dona profondità e prospettiva, che in realtà si appiattisce e diviene più esotica ed originale.
In questo quadro vedo la nascita di Gauguin artista.
 
Mi fermo qui, perchè molte sono le cose che ci sono da dire su di lui, però voglio lasciarvi con il suo giallo, che in quest'altro suo quadro non rappresenta la gioia o la felicità, ma segna il decadere di una stagione,la tristezza di un paesaggio autunnale, la sua aridità che si ripercuote e scaturisce anche dal corpo di Gesù sulla croce.
 
 
 
 
Questo lo dico perchè ciò ha molto influenzato il mio modo di considerare questo colore, che purtroppo per me non dona piacere ma molta tristezza.
 
Finisco col dire che l'immaginazione ha spesso attinenza con la realtà ed influisce nella costruzione del proprio io. Gauguin c'è riuscito scoprendo nuovi mondi e nuove prospettive, divenendo il più rappresentativo ed innovativo artista e maggiore esponente
dell'arte simbolista.
 
 
Immagini dal web
 
 

51 commenti :

  1. Sei indiscutibilmente bravissima e molto chiara su argomenti non sempre facili da illustrare!!!
    E la splendida "Matamoe" l'ho appena vista, meno di un mese fa, al Museo Puskin di Mosca!!!!!
    Abbraccioni e grazie!

    RispondiElimina
  2. Ciao Pia, dai primi lavori all’impressionismo e al sintetismo (periodo del Cristo Giallo) si è sviluppato il tocco e il pensiero di Gauguin, fino al compimento di un’evoluzione naturale culminata con il simbolismo e la scoperta di un mondo a misura d’artista e d’uomo, e magnificamente raccontata da te con la consueta maestria.
    Una piccola parentesi sul colore giallo, a me più che tristezza mette angoscia, e non mi so spiegare il motivo.
    Ho assistito ad una bellissima lezione di storia dell’arte scritta mirabilmente.
    Grazie! Grazie! Grazie!
    A presto, Romualdo.

    RispondiElimina
  3. Confesso di essere un analfabeta al riguardo ma seguirti come se tu fossi la guida in una ipotetica visita ad una mostra di opere di Paul Gauguin oltre ad ammirare i suoi bei dipinti mi sono sentito affascinato da quanto tu andavi man mano descrivendo e - miracolo - ho compreso ed apprezzato.
    Un caro saluto,
    aldo.

    RispondiElimina
  4. Splendido il tuo post che riesce a trasmettere perfettamente il tuo pensiero su una personalità e una vita così complesse come quella di Gauguin. La sua arte ha qualcosa di arcaico, nel senso che sprofonda in una Natura che è quella delle origni, del paradiso perduto e l'intensità dei colori richiama la tensione e la gioia provata dall'artista nel dipingere.

    RispondiElimina
  5. Un grande. Il rammarico è non poter capire tutto quello che l'artista voleva esprimere nelle sue pittura.
    Ciao Pia.

    RispondiElimina
  6. Ho imparato a conoscere meglio Gauguin, grazie Pia.

    L'arancione è un colore che a me piace.

    Buona domenica !

    RispondiElimina
  7. Annamaria, grazie per questi non meritati complimenti.
    Che bello! Sono felicissima che tu l'abbia visto, immagino che emozione.
    Non vorrei sbagliarmi, ma credo faccia parte di una collezione privata, quindi sei stata fortunata.
    Buona Domenica carissima, ciao.

    RispondiElimina
  8. Romualdo giusto!
    Molto ancora c'era da dire su Gauguin perché vario ed incerto è stato il suo inizio. Grazie per questo tuo bellissimo arricchimento culturale, l'ho apprezzato molto.
    Il giallo mi rende nervosa e a quanto pare ora siamo in due!
    Un abbraccio ed a presto.😊

    RispondiElimina
  9. Aldo grazie!
    Sono molto contenta che ti sia piaciuto e soprattutto che abbia apprezzato la mia semplice spiegazione.
    Vorrei tanto che l'arte fosse alla portata di tutti.
    Un grande abbraccio e buona Domenica.

    RispondiElimina
  10. Grazie Vincenzo, è proprio così!
    Certo che a volte sei terribilmente sintetico...ahahahah...
    Un immenso abbraccio.

    RispondiElimina
  11. Infatti Ambra, la sua vita non è stata semplice.
    Ho cercato di mettere in risalto ciò che hanno significato per lui alcuni cambiamenti importanti della sua vita.
    Se andavo troppo a fondo, si sarebbe perso il senso del tutto.
    Ma avevo fiducia nelle vostre considerazioni che arricchiscono sempre le mie storie.
    Sento anche la tua preparazione in materia artistica e ne sono felice.
    Grazie per il tuo graditissimo contributo.
    Serena Domenica carissima.

    RispondiElimina
  12. Sì è così caro Gus, era un grande.
    Riflettendoci la tua considerazione è esatta.
    Nella parte finale della sua vita ha avuto ispirazioni artistiche ancora diverse, se fosse vissuto ancora, forse avrebbe creato un nuovo tipo di arte.
    Ti ringrazio immensamente e buona Domenica.

    RispondiElimina
  13. Grazie a te cara Gianna!
    L'arancione piace anche a me, è il giallo che mi rende nervosa, ma attenzione non è che non lo gradisco.
    Per chi dipinge è molto difficile non amare un colore. Almeno ciò vale per me.
    Buona Domenica, smack!

    RispondiElimina
  14. Grazie, cara Pia!
    A proposito del dipinto di Gauguin (Matamoe), era al Museo Puskin non perchè fosse lì provvisoriamente in mostra, ma è proprio quella la sua sede stabile.
    Abbraccioni!!!

    RispondiElimina
  15. Grazie Annamaria.
    Sapevo che facesse parte della collezione di Ivan Morozov.
    Acquistato da lui presso Vollard, alla modica cifra di 15.000 franchi. Dopo varie vicissitudini ed esposizioni, dal 1948 è esposto proprio dove hai detto.
    Felicissima per la tua precisazione, anche se mi rimane il dubbio sulla proprietà.
    Il discorso è troppo ampio, se un giorno ci dovessimo conoscere di persona, mi ricorderò di riprendere il discorso (è una minaccia...😋).
    Grazie davvero ed abbraccissimi.


    RispondiElimina
  16. Gauguin a me piace in toto. E i suoi colori che per indicano passione assoluta li amo tutti.

    RispondiElimina
  17. Scusa Pia, aggiungo. la maggior parte dei quadri esposti nei maggiori musei al mondo, provengono da collezioni private. I collezionisti in molti casi li donavano in eredità. Questa probabilmente è la spiegazione per cui Matamoe è ora di proprietà del Museo Puskin.

    RispondiElimina
  18. L'opera che hai scelto è bellissima ed il tuo post molto esaustivo. Una vera lezione sull'arte di Gauguin.
    Buon inizio settimana un abbraccio
    enrico

    RispondiElimina
  19. ti confesso che io preferisco l'impressionismo al simbolismo, però devo ammettere che Gauguin è riscito a creare uno stile unico ed inconfondibile, caratterizzato da una armonia di colori che affascina!!!
    Buona settimana

    RispondiElimina
  20. Grande post Pia mia, dove tutto il simbolismo di Gaugin è espresso magnificamente, nella sua parentesi tahitiana, come nel suo Cristo in croce, così sottomesso e sofferente per i nostri peccati..
    Grazie come sempre amica d'oro!
    Un bacio speciale!

    RispondiElimina
  21. Ciao Pia,
    quando parli d'arte ti trasformi, da ogni parole trapela l'amore che provi e quanto adori la sua bellezza infinita.
    Gauguin mi è sempre piaciuto, infatti, è nella rosa dei miei preferiti. Questi dipinti, però e purtroppo, non li avevo mai considerati abbastanza quindi ti ringrazio per questo post superlativo. un abbraccione e buon inizio settimana

    RispondiElimina
  22. Notevole!! Apprezzo molto l'arte di Gauguin..ma questa "Matamoe" ha qualcosa di particolare...la bellezza dei colori..l'espressività simbolica...
    Ti ringrazio, come sempre ci hai dato un'idea del quadro e dell'autore (la cui vita avevo già avuto modo di conoscere per una mia passione personale) in maniera eccellente.
    Sarebbe bello poter vederne una mostra, perchè sarebbe come entrare un po' in contatto con lui e il suo mondo più da vicino.
    Ti lascio un abbraccio e buon pomeriggio a te, Stefania

    RispondiElimina
  23. Grazie a te, cara Pia, e non aggiungo altro, perchè ne sai certamente molto e ancora molto più di me.
    Mi spiegherai tutto la prima volta che c'incontreremo.
    Un abbraccio grande!!!!!

    RispondiElimina
  24. Ciao Mari.
    Sì, lo soooo che ti piace Gauguin!!!!
    Mi fa molto piacere anche perché i suoi colori sono "veri" colori.

    Si conosco quel che mi dici. Mi sono ricordata che una volta ne abbiamo anche discusso. Grazie per il chiarimento.
    Ti abbraccio splendida sorella.

    RispondiElimina
  25. Enrico carissimo, mi fa piacere che ti sia piaciuto e soprattutto che sia stata chiara.
    Sei sempre cosi gentile con me, ti ringrazio di cuore.
    Baci.

    RispondiElimina
  26. È vero Luigi,
    il periodo impressionista è il più amato, ma come hai precisato anche tu, sono proprio i colori di Gauguin ad aver dato completezza all'arte simbolista.
    Grazie e serena settimana, ciao.

    RispondiElimina
  27. Grazie Nella per i tuoi, per me, sempre preziosissimi complimenti.
    Sei un'amica speciale e ne sono a dir poco felice.
    Un bacio immenso.

    RispondiElimina
  28. Ciao Audrey,
    adesso esageri né, non vorrei trasformarmi in un'opera post-moderna, mi spaventerei solo a guardarmi!!!
    Sono contenta che abbia apprezzato e che ti abbia fatto conoscere qualcosa in più delle immensità che conosci già 😉.
    Baci splendida amica.

    RispondiElimina
  29. Ciao Stefania!
    Matamoe è un'opera straordinaria e alcuni simboli ammetto di non averli ancora compresi.
    Forse dovrei chiedere a qualcuno che ne sa sicuramente più di me.
    Io mi limito a quel che so e che ho letto.
    Ti faccio i complimenti per il tuo buon gusto! Amare Gauguin non è da tutti.
    Spero che una qualche mostra la si faccia anche qui da me, che ci costa sognare 😉!
    Baci carissima.

    RispondiElimina
  30. Abbraccissimi cara Annamaria 😊.

    RispondiElimina
  31. Ciao Pia!!!
    adoro tantissimo Gauguin tanto che un'amica mi ha donato un dipinto fatto da un "falsario", rappresenta il Paradiso terrestre,credimi che si fatica a comprendere che non è l'originale,lo custodisco con cura..ne sono innamorata! ghgh
    Buona serata amicissima mia :))

    RispondiElimina
  32. Claudiaaaaa...ciao!
    Mi fa piacere che ti piaccia.
    Se il pittore è stato così bravo nella copia, figuriamoci che sa fare coi lavori propri.
    Sai che li ammiro tanto?
    Ahahahah...fai bene a custodirlo, io farei lo stesso.
    Grazie mia gioia, abbraccissimiiiii...

    RispondiElimina
  33. I pavoni in primo piano conquistano lo sguardo.

    Un abbraccio

    RispondiElimina
  34. Ciao Kylie!
    Sì, i pavoni attirano lo sguardo inizialmente, poi si stende ai colori ed ai particolari. Quello che sembra notarsi di meno sono le due donne.
    Grazie, mi fa molto piacere quando vieni a trovarmi.
    Abbraccio avvolgente.

    RispondiElimina
  35. Ottimo post Pia, Gauguin è uno dei miei pittori preferiti, oltre a Van Gogh.
    Un caro saluto.

    RispondiElimina
  36. bravissima ragazza mia, si stata grande nelle tue spiegazioni, hai battuto il miglior Sgarbi.

    RispondiElimina
  37. Ciao Elio,
    son contenta che ti sia piaciuto. Piano piano arrivo anche a Vincent...vedrai.
    Baciii...

    RispondiElimina
  38. Enio ti prego non esagerare!!!
    Ti assicuro che quel che scrivo non è neanche il mignolo del suo piede sinistro, per dire...
    Grazie, ti abbraccio.

    RispondiElimina
  39. Sono incantata da come narri di ciò...
    e si, la prima opera è sicuramente la più bella.

    RispondiElimina
  40. Grazie Blonde,
    sono contenta che concordi con me.
    Bacio.

    RispondiElimina
  41. Cara Pia,
    bellissimo post, sono rimasta letteralmente affascinata, dalla tua descrizione della vita complessa come quella di Paul Gauguin.
    Adoro i colori che ha usato nei suoi dipinti, mi sento un pochino anch'io una piccola "Gauguin" . :)
    Grazie mille sei fantastica!
    Antonella

    RispondiElimina
  42. Ciao Antonella!
    Sono felice che ti sia piaciuto.
    Sei una buongustaia come me a quanto vedo.
    C'era tanto da dire su di lui, hai ragione, ma mi sono divertita a scrivere di quel che mi piace, che mi ricordo e che ho letto di nuovo, tutto qui.
    Sei più fantastica tu!
    Ti ringrazio tanto, smack!

    RispondiElimina
  43. Mi accodo agli altri per dirti che è una delizia tutto quello che hai scritto, si sente l'amore che hai per l'arte e lo fai vivere anche a chi ti legge.
    I colori autunnali nel mio imprinting non hanno una valenza negativa, mi danno la sensazione del calore e del furore di una fiamma che vibra, sono ancora vita con la forza del vissuto.
    Ti abbraccio e ti auguro un bellissimo fine settimana! :-)

    RispondiElimina
  44. Sciarada, ciao!
    Grazie, spesso non sono consapevole di ciò che arriva a chi mi legge, quindi ti ringrazio tantissimo di ciò che mi hai scritto.
    Il gusto del colore non è uguale per tutti.
    Il significato è personale e mai opinabile, per me.
    Comunque mi era arrivato tutto il senso che gli dai e lo trovo meraviglioso.
    Buona serata dolce amica.🌟

    RispondiElimina
  45. Ciao Pia, torno per dirti che ho risposto alla tua domanda nel mio blog. Questo ritorno mi ha permesso di riammirare il capolavoro da te ben commentato. Buona domenica.

    RispondiElimina
  46. Grazie Enio, arrivo subito. Ciao.

    RispondiElimina
  47. C'è sempre da scoprire ed imparare qui nel tuo blog, cara Pia :) Soprattutto per un "profano" dell'arte come me, quindi ti ringrazio molto per i viaggi artistici che ci fai puntualmente fare :)

    Buona domenica :)

    RispondiElimina
  48. Ciao Maurizio!
    Grazie sei molto gentile.
    I "profani" sono i miei preferiti, perché hanno tanta voglia d'imparare, esattamente come me. Nel senso che ho anch'io molto, ma molto da imparare, in tutti i campi.
    Buona serata e buon inizio settimana.

    RispondiElimina
  49. Grandiosa la competenza del tuo commento. A prescindere dalle note di carattere tecnico mi ha colpito la tua profonda conoscenza di Gauguin, che è anche uno dei più ammirati da me di quella pittura impressionistica.
    Il quadro è una cascata di colori che si liquefanno l'uno dentro l'altro. Detto da pittore non è facile e io penso che non sia stato lì a pensarci nemmeno lo spazio di un minuto: ha dipinto quel mondo dall'alto verso il basso e non come si usa fare dal fondo alla parte più vicina all'occhio. A me pare veramente un ruscello di colori che arriva al balzo di una cascata.
    Incredibile.
    Grazie del quadro: stupendo.

    RispondiElimina
  50. Grazie Vincenzo.
    Hai aggiunto quel pizzico di poesia che mancava nelle mie parole, ti sono molto riconoscente.
    È vero il quadro è stupendo! Baci.💋

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.