Lettori fissi

Una perfetta correlazione è il primo principio su cui si fonda lo sviluppo.
L'integrazione o anche proprio la parola "organico" vuole dire che nulla ha valore se non in quanto naturalmente
collegato al tutto e in direzione di un qualche fine vitale.


Frank Lloyd Wright

"La cultura per i poveri non può essere una povera cultura".

Claudio Abbado


martedì 22 marzo 2016

Santuario Abbazia di Montevergine




Siamo sempre presi da mille faccende della vita e spesso ci fermiamo per poter analizzare in modo migliore ciò che nei ricordi si ripone. 
A me è successo...e ve lo voglio raccontare.

Molto tempo fa, ero molto piccola, quando desideravamo fare una gita fuori porta la meta principale della mia famiglia era 
visitare alcuni luoghi di culto. 
Dalle nostre parti ve ne sono molti e tutti molto belli, ma...
Questo luogo di cui vi parlerò tra un istante è stato vissuto, nei miei ricordi, come qualcosa di nuovo, sorprendente ed ovviamente magico (ero piena d'immaginazione allora come adesso...).

Un posto su di un monte, molto difficile arrivarci e percorrerlo a piedi è splendido perché immerso nella natura. 

I ricordi che ho, riguardano la mia meraviglia per la bellezza della struttura e delle sue opere d'arte, ovviamente...ma anche il percorso che si faceva e si fa per arrivare sulla cima, dove io allora confondevo gli angeli con le fate e dove credevo di poterli anche incontrare...ahahahahah...ancora ci credo eh? 

A parte gli scherzi il luogo è bellissimo ma molto rovinato. 
Sono tornata qualche giorno fa a visitarlo ed ho constatato che è davvero così. 
Per fortuna ho visto che stanno ristrutturando e ciò mi ha reso immensamente felice. 

Si tratta della bellissima 

Abbazia di Montevergine

  

















Montevergine

 è il nome dello splendido monte situato sopra Mercogliano nella zona nord-ovest della provincia di Avellino ed è alta circa 1.480 metri. 
L'intera catena prende il nome di Partenio.

Il Santuario è posto invece ad un'altezza di circa 1270 metri.

Sembra che essa sia stata costruita nelle vicinanze dei Templi di Cibele e Vesta dove si parla di un celebre oracolo.

Una bella curiosità riportata anche nei manoscritti conservati, è che un tempo questo monte fosse stato visitato dal famoso Virgilio e quindi il suo primo nome fosse "Monte di Virgilio".

Ma tornando alla nostra bella Cattedrale, 
la storia narra di un monaco eremita di nome 
Guglielmo da Vercelli che ritornando da un lungo viaggio fatto a Santiago di Compostela, decise di intraprendere un pellegrinaggio verso Gerusalemme. 
Per cui si ferma anche in Irpinia proprio sul Monte Partenio, dove si fa costruire una piccolissima cella rimanendo lì per circa un anno.
Provò a continuare verso la sua meta ma a causa di alcuni avvenimenti che non starò qui a raccontarvi, comprese che il suo luogo finale di vita fosse di restare in quel luogo.
Essendo un uomo Santo, la sua fama raggiunse anche altre persone che come lui decisero di restare lì sul monte. Molte altre celle si aggiunsero alla sua ed infine nel 1126 costruirono e consacrarono una chiesetta dedicata alla Madonna. 
Dopo la morte di Guglielmo avvenuta nel 1142, la chiesetta si estese e tra il XII ed il XIV secolo fu molto amata arricchendosi di molte opere d'arte tra cui, anche la splendida opera della Madonna oggi venerata e tanto amata.

Oggi è situata sul lato destro, nella 
Cappella del Santissimo sacramento 

"al cui interno è custodito un baldacchino risalente al XIII secolo, in stile romanico, con intarsi in cosmatesco, dono di Maria d'Ungheria o del figlio Carlo Martello: quattro leoni in marmo sorreggono le quattro colonne decorate con un'alternanza in bianco e in rosso che raffigurano simbolicamente i quattro affluenti del Danubio; sull'architrave, oltre a due statue che reggono il turibolo e l'aspersorio, altre otto piccole colonne reggono la cupola. Sotto al baldacchino, la custodia decorata con angeli che sostengo il ciborio, opera di Luigi III De Capua e risalente alla fine del XV secolo[21]. All'interno della cappella si trova anche un organo a canne, costruito alla fine del XIX secolo da Zeno Fedeli[22]; a trasmissione mista, meccanica per i manuali e il pedale, pneumatico-tubolare per i registri, ha un'unica tastiera di 56 note e una pedaliera dritta di 27 note priva di registri propri.





Foto personali.
Vietata ogni riproduzione.


Questa struttura alto medievale tra il 1378 ed il 1588 ebbe un periodo di crisi.
Nel 1629 purtroppo crollò la navata centrale della 
Chiesa antica


la ricostruzione fu iniziata dall'ab. Danuscio e terminata nel 1645 dall'ab. Giordano, su disegni dell'arch. napoletano G. Giacomo Conforti,
 in stile gotico.
L'ingresso alla chiesa è dato da un'ampia scalinata angolare che da direttamente nel cortile del monastero ed è sormontata da un portale in ferro, opera della fonderia De Lamorte di Napoli[17], realizzato nel 1885, in stile gotico: superato l'ingresso si accede ad un atrio coperto, per poi entrare direttamente nel tempio. La chiesa è a navata unica, pavimentata in marmo ed è delimitata su ogni lato da tre grosse arcate, segno delle passate navate laterali, oggi chiuse; nella basilica antica sono poste sei lapidi in marmo che rievocano rispettivamente la storia del santuario, un ringraziamento a Leone XIII, le visite di Umberto di Savoia, il pellegrinaggio di Vittorio Emanuele III del 28 agosto 1936, al ripristino della diocesi di Montevergine e a Francesco I[17].
L'altare maggiore è adornato con tarsi di scuola napoletana, a cui si mischiano elementi tipici dell'arte araba: nella parte centrale è posta la statua in marmo della Madonna delle Grazie, mentre ai suoi lati le statue, sempre in marmo, di San Guglielmo e San Benedetto[18]; di notevole fattura anche i candelabri simili ad angeli, risalenti al 1888 e realizzati per sostituire quelli originali in legno. Alle spalle dell'altare, il coro in legno di noce, realizzato da Benvenuto Tortelli nel 1573 e caratterizzato da colonnine, putti intarsiati sui braccioli e l'Angelo con l'aspersorio sotto l'inginocchiatoio centrale[19]; chiude la chiesa un organo di Vincenzo Benvenuti realizzato nel 1896[20].


Foto dal Web



Poi tutto scorse in tranquillità ed infine i monaci formarono una Congregazione detta "Verginiana", riconosciuta nel 1879 da Papa Leone XIII.

In seguito si volle costruire una 
Chiesa nuova
Posta nella zona laterale sinistra,
la costruzione iniziò nel 1952 e si concluse nel 1961.

"la basilica è opera dell'architetto Florestano Di Fausto[10]. La facciata, divisa in tre scomparti dove si aprono altrettanti ingressi, è rivestita di pietra bianca e al centro è posto un rosone decorato con vetri policromi che raffigurano l'incoronazione della Vergine.
All'interno non presenta particolari elementi di rilievo, ha uno stile romanico e si compone di tre navate, una centrale e due laterali divise per mezzo di cinque archi su entrambi i lati: sul fondo delle due navate laterali sono presenti due matronei sui quali è posto l'organo. L'altare principale è racchiuso da un coro ligneo in noce e radica di olivo, mentre sul fondo è posto il trono in marmo dove era collocato il dipinto della Madonna di Montevergine, sostituito poi da un crocifisso schiodato: la cornice che prima ospitava il quadro è contornata da due angeli in marmo che sembrano sorreggerla; l'altare si completa con marmi policromi, bassorilievi in bronzo e unmosaico, opera di Hainal[10].
Il soffitto è a cassettoni con rifiniture in oro zecchino[9], mentre la pavimentazione è in granito semilucido. Le finestre del tiburio sono ornate da vetrate rappresentanti Angeli realizzate da Amalia Panigati, cui si devono anche le croci dei matronei simboleggianti gli Evangelisti.[14] Dalla navata di sinistra si accede ad una sorta di cappella laterale chiamata della Penitenziaria, mentre sul fondo della navata destra si ha l'accesso alla basilica vecchia tramite un portale in stile gotico, risalente al XIII secolo, nel cui timpano è affrescato la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e Maria Santissima durante la prima pentecoste cristiana[10].
Vicino alla nuova basilica, il campanile, inaugurato nel 1925, anche se parte della facciata era stata già completata nel 1901: alto circa 80 metri e rivestito di granito bianco e grigio, la parte inferiore si presenta in stile ionico con tre arcate decorate da colonne, mentre la parte superiore, dove è posta anche la loggia papale, protetta da una parapetto in marmo, è in stile corinzio; internamente è diviso in cinque piani e sulle pareti esterne sono presenti alcuni decorazioni come angeli trombettieri ed una raffigurazione in marmo del Sacro Cuore di Gesù, alta sei metri[15].
Sui due matronei ai lati dell'abside, si trova l'organo a canne Mascioni opus 1042[16], costruito nel 1981. Lo strumento, a trasmissione elettrica, ha tre tastiere di 61 note ciascuna e pedaliera concavo-radiale di 32 note.

Essendo in ristrutturazione la foto più fedele che sono riuscita a trovare è questa. 


Foto dal web










L'ho visitata ed è meravigliosa!


Dal XX secolo in poi la Basilica di Montevergine fu amata e conosciuta da tutti.
Si dice inoltre che nel periodo della seconda guerra mondiale, precisamente dal 1939 al 1946, 
Adolf Hitler volle che in gran segreto fosse qui nascosta la Sacra Sindone di Torino.

Ovviamente l'esterno ha un gran fascino ed una vista bellissima.
Ora vi faccio vedere come sono stata accolta dalla natura di questo luogo. 


Foto privata.
Vietata ogni riproduzione.


Questo spettacolo non si potrà mai più avere in egual modo per ovvi motivi.



Con questo concludo, 
ricordandovi che una visitina si dovrebbe fare anche alla bellissima 
Cripta si S. Guglielmo.

Ciao a tutti.



4 commenti :

  1. Ciao Pia, conosco bene l'Abazia di Monte Vergine. Il mio papà ha studiato lì e ogni anno, durante le vacanze in Basilicata, vi andavamo in visita. Ancora oggi arriva a casa nostra il giornale, o meglio il " bollettino" di questa chiesa. Mi pare che all'interno vi sia custodito anche il trono che fu di Federico II, non so se è quello di cui parli anche tu nel post.
    Grazie per il bellissimo articolo che mi ha anche riportata un po' indietro nel tempo.
    Ti auguro una buona serata.
    Antonella

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  2. Ciao Antonella, buongiorno!
    Mi fa piacere che ti sia piaciuto.
    In realtà questo post volevo dedicarlo ad un ricordo inizialmente. Poi ho notato tanta dispersione storica, per cui ho voluto migliorare le notizie su questo luogo.
    Il Trono di cui parli credo sia conservato nel Museo di Montevergine.
    Abbraccio grande e grazie!

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  3. anche per me è un luogo speciale amica mia: ci sono andato a cercare silenzio e pace in un momento molto particolare della mia vita!!!
    Ti auguro una Pasqua di vera resurrezione!!!

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  4. Buonasera Luigi!
    Hai trovato un gran posto, non ci sono dubbi.
    È in restauro e vorrei solo che tornasse splendido come mi ricordo io...speriamo...
    Buona Pasqua a te, grazie carissimo! Abbraccio grande.

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