Quando capii che mi potevo divertire semplicemente piegando un foglio di carta, ero in età adulta ormai.
Inizialmente non pensavo che certe immagini di girandole e di tovaglioli piegati a forma di fiori e di animali, fossero un semplice frutto di fantasie dovute all'abilità manuale dell'uomo.
Credevo già nell'avanzata tecnologica e quindi ero convinta, che in tutto quello che vedevo ci fosse lo zampino dell'artificiosità.
Poi mi incuriosii e come spesso mi capita, cercai di capire leggendo ed informandomi.
Così scoprii l'origami.
Così scoprii l'origami.
Un'affascinante ed antica arte nata in Giappone, dove la carta si prestava ad un gioco magico e poetico e dove la forma acquistava possibilità infinite o quasi.
Il popolo giapponese, studiando le tecniche cinesi, impararono a fabbricare la carta, che veniva ricavata dalle fibre di gelso.
Quest'invenzione è nata nel 105 d.C.
grazie all'ingegno del ministro di corte Ts'ai Lun.
Abilmente impararono ad ottenere diversi tipi di carta avente ognuno funzioni diverse.
Poi iniziarono a piegarla e nel corso dei secoli divenne un'arte sempre più sofisticata, ottenendo forme altamente perfette.
Il significato etimologico della parola origami è proprio
ori (piegare) - kami (carta), cioè piegare la carta.
I primi esempi sono di carattere religioso (kami significa anche dei), ma l'origami fu usata anche dalle corti imperiali durante cerimonie particolari come l'Hinamatsuri (festa delle bambine).
Attualmente li vediamo nella tradizionale festa del Capodanno o di SanValentino.
Se avete voglia di divertirvi un po' ecco qualche esempio di semplici realizzazioni, mi raccomando, la precisione è indispensabile per realizzarle bene.
Avete bisogno di fogli di carta per origami,
la misura giusta va dai 12 ai 20 cm di lato;
va bene anche un semplice foglio che però si presti bene alla piegatura.
E adesso buon divertimento!
Da YouTube
Farfalla
Da YouTube
Ninfea
Ho deciso di aggiungere questi due video soprattutto per Flor, che ci ha messo un po' di buona volontà.
Grazie a chi si diverte con me.
Immagini da Google