Una perfetta correlazione è il primo principio su cui si fonda lo sviluppo. L'integrazione o anche proprio la parola "organico" vuole dire che nulla ha valore se non in quanto naturalmente collegato al tutto e in direzione di un qualche fine vitale.
Frank Lloyd Wright
"La cultura per i poveri non può essere una povera cultura".
Ne ho armadi pieni, non riesco a liberarmene, ci provo ma proprio non riesco.
Le elimino regalandole solo se sono terribilmente rovinate, però mamma mia che fatica, soprattutto quando le ho amate ed usate all'infinito.
Con l'arrivo (finalmente) dell'estate,
ho iniziato di nuovo a dare un'occhiatina alla moda che quest'anno le propone comode e facili da portare, possibilmente di media grandezza.
Luis Vuitton, Furla e Tod's sono le mie preferite ma chiaramente c'è il mio gusto personale e particolare, che posso trovare anche in altri marchi più o meno famosi, persino sulle bancarelle.
Amo la semplicità ed anche la fantasia abbinata al buon gusto. Divento un pò critica quando vedo parti dorate su pelli abbinate all'argento, (che orroooore) assolutamente per me out!!!
Come gusto mio personale non amo i metalli dorati nè su scarpe nè su borse.
Però credo che su una bella bionda stiano veramente bene.
Adesso passiamo al colore che
quest'anno lo vediamo orientato tutto sul verde (bellissimo!),
il giallo (che io oooodioooo)
e il rosa anche salmone (delizioso!).
Anche i toni neutri sono molto quotati (mi piace moltissimo il bianco ed il misto cipria - cammello)
e tutto ciò che ci porta al colore marrone in ogni sfumatura soprattutto in pelle (stupende!).
I miei colori preferiti sempre di moda e nel mio guardaroba da anni è il blu e il blue Iris (eccezionale!).
La più chic e quella più usata in assoluto è la cluch
ed infine la pochette in forma rettangolare spesso allungata, in ogni tinta.
Sono sempre stata molto critica con me stessa e posso dire di non essere mai stata brava con le parole, ne sono consapevole.
Ho provato a scrivere dei diari quand'ero più piccola ma non mi piaceva ciò che scrivevo, allora ho smesso.
Di poesie se ne ho scritte non me ne sono mai resa conto ma di una cosa sono sicura, mi sono sempre piaciute.
Le ho amate e le amo ancora.
Tutti facciamo spesso un uso improprio delle parole, vuoi per mancanza di abilità, vuoi per volontà propria.
L'importante è non farle morire mai!
Eugenio Montale
Le parole
Le parole se si ridestano rifiutano la sede più propizia, la carta di Fabriano, l’inchiostro di china, la cartella di cuoio o di velluto che le tenga in segreto; le parole quando si svegliano si adagiano sul retro delle fatture, sui margini dei bollettini del lotto, sulle partecipazioni matrimoniali o di lutto; le parole non chiedono di meglio che l’imbroglio dei tasti nell’Olivetti portatile, che il buio dei taschini del panciotto, che il fondo del cestino, ridottevi in pallottole; le parole non sono affatto felici di essere buttate fuori come zambrocche e accolte con furore di plausi e disonore; le parole preferiscono il sonno nella bottiglia al ludibrio di essere lette, vendute, imbalsamate, ibernate; le parole sono di tutti e invano si celano nei dizionari perché c’è sempre il marrano che dissotterra i tartufi più puzzolenti e più rari; le parole dopo un’eterna attesa rinunziano alla speranza di essere pronunziate una volta per tutte e poi morire con chi le ha possedute.
Nasce in contrapposizione all'architettura formale dell'International Style e del modernismo.
È un movimento che si sviluppa intorno alla seconda metà degli anni '70.
Viene chiamata anche Neoclettica perchè c'è un ritorno al decoro e al riutilzzo di stili del passato in forme nuove.
C'è effettivamente una ribellione a ciò che in quel periodo era prettamente funzionale e schematico.
La tendenza è una liberalizazione dell'architettura per superare quel rigore di "tutto uguale" che si era formato con l'internazionale.
Artisti pop ve ne sono molti, tra cui per primo ricordiamo
Robert Venturi.
Ecco alcune sue opere per me significative.
Casa Wislocki
Nantucket Island
Massachusetts
1970
Ampliamento della National Gallery
Londra
1990
Ha scritto insieme a Denise Scott Brown, nel 1972, "Imparare da Las Vegas", dove spiega il suo pensiero. Conia il motto: "Meno è noia", contrapponendosi a Mies van de Rohr che disse: "Meno è più". Una sua frase specifica bene:
"L'architettura dovrebbe accordarsi con allusioni e simbolismi ed i suoi riferimenti dovrebbero derivare da relazioni con il contesto sociale e storico degli edifici...".
Un'altra delle opere più importanti del Postmoderno è
Piazza Italia,
Piazza Italia
New Orleans
1974 progettata dall'architetto Charles Moore.
Gli italiani che vivono in America hanno voluto qualcosa che potesse ricordare loro l'Italia, quindi Moore fa in modo che ci sia anche uno studio storico degli elementi tipici italiani, come per esempio il colonnato, dove sono presenti gli ordini architettonici (Dorico, Tuscanico, Ionico, Corinzio e Composito).
Parliamo anche di Michael Graves, architetto degli Stati Uniti,
che progetta quest'importantissima opera...
Portland Pubblic Service Bulding
Portland (Oregon-Stati Uniti)
completato nel
1982
È in evidente contrasto ai grattacieli tutti in acciaio e vetro del Modernismo.
In Italia di rilievo c'è l'architetto, saggista, teorico dell'architettura e docente universitario italiano,
Paolo Portoghesi.
Con la sua Casa Baldi, presa ad esempio,
in realtà non rifiuta categoricamente il Movimento Moderno, solo cerca di dare più peso al ricordo storico inserendo nei suoi lavori elementi classici del luogo.
Essendo anche saggista ha scritto:
"L'architettura Postmoderna propone la fine del proibizionismo, l'opposizione al funzionalismo, la riconsiderazione dell'architettura quale processo estetico, non esclusivamente utilitario, il ritorno all'ornamento, l'affermarsi di un diffuso edonismo."
Altro grande architetto italiano è Aldo Rossi,
che vinse il premio Pritzker.
Viene incaricato da Portoghesi nella sua Biennale di Venezia, per realizzare il "Teatro del Mondo"
che doveva essere capace di navigare tra i canali veneziani e contenere elementi storici.
Portoghesi ha realizzato anche l'Arsenale di Venezia con la mostra di architettura "Presenze del passato",
dove si sono riuniti tutti i maggiori esponenti dell'architettura postmoderna, come Venturi, Moore, Hollein, Gerhy, Stern, Bofill, Purini, Ungers e Kleihues.
Qui è stata allestita anche la "Strada Nuovissima"... qui un'attenzione particolare bisogna darla a Franco Purini.
Nella Capanna lignea Vitruviana racconta il collegamento o meglio il passaggio che si svolge tra passato, moderno e postmoderno.
Sistema di notazione a "Morfemi" Chiaramente ci sono architetti che disapprovano il postmoderno, come avviene nel Razionalismo critico di cui il maggior teorico è Kennet Frampton storico critico e teorico dell'architettura.
Da YouTube
Se riuscite seguite questa sua conferenza in inglese.
La sua teoria è che alcune strutture non sono conformi alla storicità del luogo.
Come ultimo nato dell'architettura contemporanea vi è il Decostruttivismo,
ovviamente in contrasto con il Postmoderno.
In effetti come dal termine stesso, si vuole de-costruire ciò che è costruito.
I progetti che si elaborano sono senza geometria, cioè si disegnano elementi senza strutture e particolari architettonici, come un'avvolgersi nella plasticità dei volumi.
C'è l'intenzione di voler rendere tutto più caotico e disordinato.
Ecco alcuni esempi.
University of Phoenix Stadium Peter Eisenman
Glendale
Arizona
La Freedon Tower
del One World Trade Center Daniel Libeskind
New York
Lo Store di Prada
Rem Koolhaas
Rodeo Drive
Beverly Hills
Los Angeles
Ci sarebbe da nominare un'infinità di altri artisti e maestri di architettura, forse lo farò più in là, vedremo.