"O dolce fiore ogni giorno ti guardo.
Sei davanti alla finestra e ti guardo. Vedo ed osservo ogni tuo movimento.
Quanto vorrei essere lì con te. Potessi esprimere un desiderio...trasformarmi in fiore per starti accanto, avere la tua bellezza perché anche tu possa accorgerti di me.
Ed invece sono qui, solo nella grande libreria. Sì, solo nonostante vi siano tanti miei coetanei. Solo perchè, se chiuso, non servo a nulla ed i pensieri in me riposti, se non letti, a nulla servono.
Invece tu sei fuori, esponi la tua bellezza e tutti ti guardano, ammirano i tuoi petali delicati e densi di profumo.
Non solo uomini ma anche uccelli, api, farfalle, il vento...tutti fanno a gara per danzarti intorno."
Questi pensieri straziavano l'anima di un semplice libro, uno dei tanti posti lì in alto, nella grande libreria ormai impolverata.
I giorni passarono ed il suo sguardo era sempre sul magnifico fiore...posato.
Qualcuno decise dopo tanti giorni di riaprire le sue pagine, fu tra le mani di questa persona per un lungo periodo.
Finito il quale fu di nuovo deposto nel suo piccolo spazio.
Ma ahimè, quale e straziante fu il suo dolore nel non più rivedere il dolce fiore.
Qualcuno aveva deciso di coglierlo, recidere il suo sottile stelo ed impossessarsene...
Non avrebbe più rivisto tale bellezza e così sconfitto dalla tristezza si lasciò andare, divenne scuro in copertina e le sue pallide pagine iniziarono ad ingiallire.
Passò il tempo e la stessa persona che lo aveva preso in passato aprì con delicatezza le sue pagine e raggiunta quella più bella, una poesia di amore struggente e senza tempo, vi depose con delicatezza un fiore appassito e secco ma che non aveva perso la bellezza, nonostante tutto.
Non potete immaginare la felicità del libro nel riconoscere in essa il suo dolce fiore.
"Sì, è lei!"
Pensò giubilante.
Ed ecco, comprese in quello stesso istante che importanza avesse essere un libro.
Il fiore era seccato e se quella gentile mano non l'avesse colto, probabilmente ora sarebbe scomparso per sempre.
Invece lui era ancora lì, certo sofferente, ma essendo un libro era diventato il rifugio del suo desiderato amore.
Eterno e felicemente pronto ad accogliere chi in lui si sarebbe accostato, per leggerne i fogli o solo per riporre un ricordo.
Ebbene, seppur non si fosse notato, era felice.
Pia
Immagine dal web |
Avevo in mente questa storia ed ho voluto proporvela.
Vi prego non fate caso ai possibili ed inevitabili errori. Tanto aspiro a nulla se non all'esternazione dei miei pensieri.
Arte dello scrivere ma non è sicuramente d'esempio, almeno credo. Ciao.