C'era una volta un grande destriero...
Uno splendido e meraviglioso cavallo bianco con una macchia scura sul muso.
Era aitante e forte. Non si metteva mai in mostra ma inevitabilmente tutti lo notavano.
Amava correre, adorava il vento che scuoteva il suo crine...era veloce e tutti volevano gareggiare con lui.
Spesso accettava, si divertiva e non gli importava se ciò avesse causato disagi e critiche nei suoi confronti.
Un giorno conobbe un giovane puledro che desiderava essergli amico e voleva imparare tutto da lui. Gli era simpatico, così accettò la sua amicizia...
Divennero inseparabili e crescendo, il giovane amico conobbe molto della vita e su come affrontarla.
Infine decise che aveva imparato abbastanza e si separò dal maestro; voleva avere esperienza fuori dalla dolce ed accogliente casa natia.
Il destriero sapeva che ciò fosse giusto e nonostante la tristezza della separazione lo lasciò andare, perché bisognava che seguisse la sua strada esattamente come aveva fatto lui molto tempo addietro.
Così il giovane cavallo dopo aver salutato tutti, iniziò il suo viaggio.
Conobbe molte cose e scoprì che la vita non era così semplice. Viaggiò in vari luoghi, conobbe posti splendidi ma anche tetri, la fame e l'abbondanza, vide cosa significasse avere un padrone ed inoltre riuscì grazie al suo maestro a destreggiarsi tra il bene ed il male.
Comprese che è l'esperienza a forgiare il nostro essere e...dopo tanto peregrinare era divenuto un grande e meraviglioso puledro, forte e con grandi ideali.
Mentre rifletteva su tutto ciò, scorse una splendida e folta foresta avanti a sé.
Era bellissima, lussureggiante e folta...ne aveva già viste ma questa attirò molto la sua attenzione, così decise di penetrarla, senza remore alcuna.
I raggi del sole avevano difficoltà a farsi strada tra quei rami, gli animali erano belli, vitali e sembrava tutto sereno...
Improvvisamente scorse una strana struttura in lontananza, incuriosito si diresse lì e...tra ruderi antichi di un castello vide una fanciulla che vagava persa in quelle pietre antiche.
Non si avvicinò subito, ma vide che era sola e che piangeva...lacrime che scorrevano come fiume in piena...
Si avvicinò lentamente a lei, la ragazza alzò il suo viso e scoprì che aveva un volto bellissimo anche se triste e... come guardò verso di lui un luminoso sorriso vide sulle sue labbra e gli occhi luccicarono di lieve gioia.
La sensibilità del giovane puledro era molto alta e quindi anche se sempre lentamente, avvicinò il suo muso a lei. La carezza della giovane donna fu dolce e premurosa.
Ma durò giusto quell'attimo e riprese a piangere.
Le era accaduto qualcosa di terribile per piangere così, cosa poteva esserle capitato?
Restò con lei fino a quando il sole non fece più cadere i suoi raggi, la luce si affievoli` e finalmente la fanciulla smise di esser triste e s'incammino verso l'uscita della foresta.
Lui la seguì lentamente e decise che per ora non l'avrebbe abbandonata.
La fanciulla s'incammino` con passo deciso verso la fine del folto bosco.
Si diresse verso un piccolo villaggio poco distante. Il suo nuovo amico la seguì.
Ormai aveva deciso, doveva esserle accanto per confortarla tutte le volte che avesse di nuovo le lacrime agli occhi.
Così il puledro scoprì dove abitava...
La casa nel villaggio era molto umile, aveva una madre anziana che essendo vedova, riusciva a sfamare la sua famiglia con la sua abilità di sarta. La fanciulla aveva anche un fratello che era partito per una battaglia da combattere, era Scudiero del Re...purtroppo era già passato tanto tempo dalla sua partenza...
Avere un cavallo era un dono che la ragazza e sua madre accettarono di buon grado, lo resero parte della famiglia e lui si senti` amato.
La seguiva ovunque andasse e si accorse che...quando c'era la parata militare un giovane ed aitante Principe, sempre in prima fila, la faceva sorridere ed arrossire.
Lei non poteva fare altro che guardarlo passare, sapeva che il suo essere un persona di umili origini non gli avrebbe permesso di fare di più.
La cosa più triste, però, era che poi lei si rifugiasse in un posticino e piangesse. Col tempo capi` quanto ne fosse innamorata.
Decise di aiutarla e se ancora non ve l'ho detto, qualunque decisione il cavallo prendesse era destinata alla conclusione positiva.
Ciò che non sapete è che il giovane reale era sempre in groppa ad una fiera e forte puledra.
Di grande bellezza secondo il nostro amico quadrupede.
Siccome aveva notato gli sguardi che gli lanciava, decise di conquistarla e di fare in modo che potesse poi aiutarlo con la dolce amica umana.
Il giorno seguente di nuovo la ragazza (e lui sempre al suo fianco) uscì per le solite faccende mattutine e mentre era al mercato, il destino fu dalla sua parte.
Il Principe in groppa alla splendida e giovane puledra passò davanti a loro. Il cavallo fece un passo e si avvicinò per farsi notare...
Quindi si arrestò proprio davanti alla fanciulla e come sempre, al vederlo le si colorivano le gote di un candido rossore, il principe finalmente la guardò e si avvicinò a lei...
Lei senza pensarci accarezzò delicatamente il muso della puledra...
Così si scambiarono qualche parola, lei sempre più innamorata e lui ormai preso da lei visto che oltre ad essere molto bella, era anche intelligente e...stranamente colta...
Ma la cosa che colpì maggiormente il giovane fu un monile molto delicato ed intarsiato che la fanciulla aveva sul braccio. Il piccolo disegno era un simbolo che lui conosceva molto bene.
Percorsero un tratto di strada insieme, ognuno in groppa al proprio puledro...
Dovreste vedere come il destriero cercasse di conquistare la fiera puledra, non posso descriverne la difficoltà...essendo lei anche di spirito nobile, non si faceva conquistare facilmente. Ma il nostro amico sapeva di essere molto bello ed aitante e dimostrando anche il suo generoso ed ottimo carattere, sapeva che alla fine ci sarebbe riuscito, lui non mollava mai!
Ascoltando le parole dei due ragazzi, venne a sapere che la donna aveva perso il padre in giovane età...
Non aveva mai saputo cosa fosse accaduto veramente, mentre il giovane era il figlio del Re che ora era in guerra.
Uscendo dal villaggio arrivarono fino alla riva di un piccolo fiume ed un po` più su, il castello dove lui si sarebbe dovuto dirigere. Lei si fermò, era tardi e doveva tornare dalla madre, si salutarono promettendosi di rivedersi il giorno dopo.
Il puledro era felice, era riuscito nel suo intento di farli incontrare ma...non aveva previsto che il giocare troppo con l'amore, avrebbe bruciato anche lui.
Ebbene sì, ormai si era invaghito della splendida cavalla, così altezzosa ed austera ma anche così dolce.
Doveva continuare a vederla per farsi conoscere da lei...
Tornarono a casa ed i cuori di entrambi erano colmi di gioia.
Purtroppo però successe qualcosa di terribile.
La madre rimasta sola a casa non si era sentita bene, dopo una mattinata di lavoro, gli sforzi furono talmente alti che ebbe purtroppo un mancamento, probabilmente dovuto al cuore. La trovarono dunque distesa a terra, debole e dolorante...
Povera fanciulla, ora proprio non doveva accadere.
Con enormi sforzi pose la donna sul letto e stette al suo capezzale per tutto il tempo, fino al suo ultimo esile respiro. Ma in quel poco tempo, decise di raccontare alla figlia cosa fosse accaduto al padre e come fosse morto.
Così venne a sapere che molto tempo fa lui lavorava presso la corte come medico e curatore.
Quando la regina rimase incinta, cercò di aiutarla e le restò accanto per tutto il tempo.
Ma un giorno accadde che, durante uno dei soliti bagni nel fiume che la dolce sovrana era solita fare, allontanandosi troppo, cadde e la corrente cominciò a trasportarla fino alle pericolose cascate...
Il padre della fanciulla non perse tempo, la raggiunse e la tirò fuori dalle acque, salvando la vita a lei ed al futuro Principe.
Ma da quel giorno purtroppo la sua salute cominciò a fare i capricci e nonostante lui conoscesse le arti per curarsi, non si riprese e morì a causa di una forte bronchite.
Ora, visto che il padre le aveva insegnato tutto ciò che sapeva e visto che probabilmente sarebbe rimasta sola, la donna suggerì alla figlia di presentarsi a corte per ottenere un lavoro, come curatrice o anche solo come donna delle pulizie.
Dopo la morte della preziosa madre, la fanciulla si diresse al castello col suo amabile cavallo, portandosi dietro tutto ciò che le potesse servire.
Il puledro era sereno, sapeva che le cose sarebbero andate meglio per la sua giovane amica. Inoltre desiderava tanto rincontrare colei che gli aveva fatto perdere il cuore.
Così si avviarono lungo la strada verso il castello...
Entrando nel bosco dove si erano conosciuti tempo addietro, presso una radura, si fermarono per riposare e ristorarsi.
Era molto bello quel luogo...vi erano ruderi di un vecchio castello che, nonostante fossero abbandonati, splendevano ad ogni raggio di luce. Spesso la donna si era chiesto cosa fosse accaduto e perché fosse stato lasciato in quello stato. Poco più avanti inoltre vi era una splendida e zampillante cascata...decise di farsi un bagno per rasserenarsi un po`.
Il tempo passò e senza che se ne rendessero conto si fece presto buio.
Ciò che non sapevano era che in quel luogo gli animali uscivano allo scoperto in cerca di cibo, era molto pericoloso restare lì.
Dopo essersi ristorati, la ragazza accese un fuoco per riscaldarsi ed asciugarsi. Il castello era pieno di stanze e quindi per quella notte avrebbero potuto restare lì fino al giorno dopo.
Non comprese però che i bagliori del fuoco avrebbero attirati gli animali...ed infatti eccoli...con il loro ululato...la ragazza ed il suo amico erano ormai in pericolo.
Lei aveva con sé la spada che suo padre le aveva lasciato. Un branco di lupi famelici attornio` i nostri amici, si difesero ma con grande difficoltà, il cavallo fece da scudo alla giovane ma era tutto così complicato...
Ad un tratto inciampo` e il suo capo andò a sbattere contro un sasso...mentre perdeva i sensi vide un volto e delle labbra che pronunciavano il suo nome, poi svenne.
Il giorno dopo il puledro si ritrovò nella stalla di fianco alla sua bella.
Quel che era accaduto era difficile da capire ed ora non faceva altro che scalciare, era preoccupato e voleva conoscere in che stato fosse la sua amica umana.
Il posto in cui si trovava aveva un non so che di confortevole. Però lui aveva uno spirito libero e proprio non gli piaceva essere rinchiuso così.
Per fortuna era in buona compagnia, infatti la cavalla gli fece chiaramente capire di non temere perché i padroni era buoni e sicuramente qualcosa avrebbero saputo sulla ragazza. Inoltre questo suo atteggiamento protettivo e di vera amicizia aveva colpito al cuore colei che era così altezzosa e poco propensa a conoscerlo.
Nel pomeriggio inoltrato arrivò qualcuno a liberarlo e poco dopo si ritrovò al di fuori della grande entrata del palazzo.
Ed ecco uscire la ragazza che dopo essersi svegliata e dopo aver compreso cosa le fosse accaduto, volle assolutamente tranquillizzare il suo amico a quattro zampe ed anche vedere se stesse bene. Era su di una carrozzina e venne spinta verso il puledro, non si poteva ancora muovere a causa della botta ricevuta, aveva ancora poca stabilità...gli spiegò.
Ebbene sì, gli raccontò tutto...
Una volta ripresasi, scoprì di trovarsi in uno splendido letto curata amorevolmente.
Non comprese subito ma ricordò il dolce viso del suo amato che si era inchinato su di lei prima di perdere i sensi. Ma soprattutto ricordò il nome col quale l'aveva chiamato...lei si chiamava Florensia.
Il padre aveva deciso di chiamarla così visto la sua grande passione per le erbe medicinali, per le piante ed i fiori.
Quello che maggiormente la colpì però, fu il fatto che in realtà il nome che lui aveva pronunciato era Flor...nessuno l'aveva più chiamata così dal giorno in cui, per l'ultima volta, l'aveva sentito pronunciare dal padre prima di morire. Sì, era il modo in cui affettuosamente la chiamava il suo defunto papà.
Così fu stesso il Principe accorso al suo capezzale appena seppe che si era ripresa, a farle conoscere cosa fosse accaduto.
Dopo essersi conosciuti e tornato a palazzo il giovane raccontò tutto alla Regina madre, di come si fossero incontrati e soprattutto le disse di quel bracciale che lei portava al polso.
Lo stemma da lui riconosciuto veniva donato solo a colui che con valore avesse protetto la vita dei reali e tempo fa era stato dato proprio al padre della fanciulla per ciò che era accaduto in passato.
Inoltre come conseguenza tutta la famiglia diveniva nobile col titolo di Vassallo del Re.
Il padre aveva ereditato anche un Feudo che in realtà decise di rifiutare, voleva che la sua famiglia continuasse a vivere serenamente nel proprio ambiente.
Saputo ciò il principe che si era innamorato di lei, decise di cercarla per raccontarle tutto e il destino fece anche in modo di riuscire a salvarle la vita.
Non immaginate la felicità del forte ed aitante puledro, lui ormai aveva capito che il destino a volte traccia la sua strada che noi inconsapevolmente seguiamo.
Tutti gli avvenimenti accaduti erano uniti e si legavano ancor di più nel corso dei giorni che seguirono.
Florensia venne presentata a corte e la Regina sempre amabile e giusta, con i due amati fu meravigliosa.
Il Principe dopo un po` si dichiarò a lei e decisero di sposarsi al ritorno del Re padre.
Ma non immaginate la sorpresa quando anche il fratello seppe cosa fosse accaduto e che intanto, grazie alla sua abilità e nobiltà d'animo era divenuto addirittura Cavaliere primo, protettore del Sovrano.
Dopo le meravigliose nozze, decisero di recuperare l'antico castello e resero quel luogo ancor più magico e meraviglioso...fu abbandonato per l'avvenimento funesto ma ciò che avvene in seguito lo riscatto`, divenendo l'abitazione dei Principi fino alla fine dei loro giorni.
Purtroppo dopo le nozze il destriero decise di partire e portò con sé la splendida amata. Non fu ostacolato anche se il dolore della separazione fu immenso.
Ormai del mondo aveva capito molto ed era arrivato il momento di far ritorno alla sua vera casa, accanto ai sui coetanei sempre liberi ed arditi.
Il fiero amico puledro lo attendeva e fu molto felice di riaverlo con sé e di fare conoscenza della sua compagna.
Dalla loro unione e dal loro fedelissimo amore nacquero due splendidi puledri a cui decisero di dare un nome, per onorare il modo in cui si erano conosciuti...
Il nome del maschio fu Colpo di Fulmine e la femmina Inconsapevole Amore, simbolicamente ciò che aveva inevitabilmente unito i due Principi.
Divennero belli ed intelligenti, forti e molto amati, chissà se un giorno anche a loro sarebbe capitato di poter conoscere i reali...non pensiamoci ora, se il destino vorrà, accadrà.
Fine
Scritto da Pia.