Le fate sono sempre state nei pensieri di uomini, donne e bambini.
Spesso le immaginiamo oppure vediamo le loro rappresentazioni con fare sognante, forse perché vorremo essere come loro libere, forti, magiche, bellissime e felici.
Magari vorremmo esistessero davvero per conoscerle e starle vicino.
Quanti si saranno chiesti: e se le incontrassimo e ne conoscessimo una come ci comporteremmo?
In effetti amo ammirare i disegni degli "umani" (perché sono loro che le danno vita e bellezza) ed anche chi con l'uso della parola le fa risplendere infondendo loro carattere e vitalità.
Ho già mostrato qualcosa qualche tempo fa, anche perché non riesco proprio ad immaginare una vita senza loro ed il desiderio di non perdere il mio essere fanciulla è irrecuperabile...eheheh...
Per cui ecco qualcosa che dedico a loro ed a tutti voi che volete liberare la fantasia ed allontanarvi per qualche momento dalla realtà, che non dovrebbe mai ossessionarci ma essere vissuta con serenità e saggezza allontanandoci da ricordi tristi ed esistenze infelici.
Buon divertimento!
La buona grazia è il vero dono delle Fate, senza di essa, nulla si può; con essa, tutto.
di Charles Perrault
Gli scienziati dicono che siamo fatti di atomi, ma un albero mi ha sussurrato che siamo fatti di sogni, un'onda mi ha detto che siamo fatti di viaggi, un bambino che gioca con le fate mi ha raccontato che siamo fatti di meraviglia.
di Fabrizio Caramagna
Credo in ogni cosa fino a quando non si dimostra il contrario. Quindi credo nelle fate, nei miti, nei draghi. Tutto esiste, anche se è nella nostra mente. Chi ci dice che i sogni e gli incubi non sono reali come il qui e ora?
da John Lennon
Rasento al volo le fate
di Giuseppe Ungaretti
Le fate possono rendersi invisibili, volare, predire il destino, mutare forma e farla mutare agli altri, hanno conoscenza di tutti i segreti della natura, fanno incantesimi e sortilegio.
Hanno come consuetudine danzare di notte e lasciare cerchi argentei sull'erba da cui "anello delle fate".
di Francesco Bevilacqua
Le belle fate
dove saranno andate?
Non se ne sente più parlare.
Io dico che sono scappate:
si nascondono in fondo al mare,
oppure sono in viaggio per la luna
In cerca di fortuna.
Ma che cosa potevano fare?
Erano disoccupate!
Nessuno le voleva ascoltare.
Tutto il giorno se ne stavano imbronciate
nel castello diroccato ad aspettare
che qualcuno le mandasse a chiamare.
di Gianni Rodari
Una notte di inverno una vecchia mendicante arrivò al castello e offrì una rosa in cambio del riparo dal freddo pungente. Lui, che provava repulsione per quella vecchia dal misero aspetto, rise del dono e la cacciò. Ma lei lo avverti di non lasciarsi ingannare dalle apparenze, perché la vera bellezza si trova nel cuore. Il principe la respinse di nuovo e in quel momento la bruttezza della mendicante si dissolse ed apparve una bellissima fata. Il principe si scusò, ma era troppo tardi, perché lei ormai aveva visto che non c'era amore nel suo cuore e per punirlo lo tramutò in una orrenda bestia e gettò un incantesimo sul castello e su tutti i suoi abitanti.
dal cartone animato "La bella e la bestia".
Alla mia nascita una fata si è chianata su di me e mi ha detto: - Esercitati ad osservare e a pensare. Non ti sfuggano il colore del cielo, la fragilità di un filo d'erba, lo stupore di uno sguardo. Solo così vedrai in questo mondo l'altro in trasparenza, come una filigrana invisibile dentro un foglio di carta. -
di Fabrizio Caramagna
Angelo o Sirena, cosa importa, se tu - fata dagli occhi di velluto, ritmo, luce, profumo, o mia sola regina!
di Charles Baudelaire
- Adoro le fate così tanto. Mi piacerebbe toccare una - sussurrò Julia.
- Puoi toccarmi. Ma per favore non toccare le mie ali, sono molto fragili -
di Magda Olchawska
Se potessi influenzare la fata buona che, dicono, regna sui battesimi dei bambini, le chiederei di donare a ciascuno un senso di meraviglia talmente indistruttibile da durare una vita intera, come antidoto infallibile contro la noia e il disincanto.
di Rachel Carson
XX sec.
Negli strati profondi della nostra coscienza la farfalla dal volo inquieto è animale, fata, talvolta anche strega.
di Primo Levi
Le farfalle
1985
Valli di nebbia,
fiumi tenebrosi e boschi che somigliano
alle nuvole:
poi che tutto è coperto dalle lacrime nessuno può distinguerne le forme.
Enormi lune sorgono e tramontano
ancora, ancora, ancora...
in ogni istante della notte inquieta,
in un mutare incessante di luogo.
E così spengono la luce delle stelle
col sospiro del loro volto pallido.
Poi viene mezzanotte sul quadrante lunare
ed una più sottile delle altre
(di una specie che dopo lunghe prove
fu giudicata la migliore)
scende giù, sempre giù, ancora giù,
fin quando il suo centro
si posa sulla cima di una montagna,
come una corona,
mentre l'immensa superficie,
simile a un arazzo,
s'adagia sui castelli e sui borghi
(dovunque essi si trovino)
e si distende su strane foreste,
sulle ali dei fantasmi, sopra il mare,
sulle cose che dormono
e un immenso labirinto di luce le ricopre.
Allora si fa profonda - profonda! -
la passione del sonno in ogni cosa.
Al mattino, nell'ora del risveglio,
il velo della luna si stende
lungo i cieli in tempesta e,
come tutte le cose,
rassomiglia ad un giallo albatro.
Ma quella luna non è più la stessa:
più non sembra una tenda stravagante.
A poco a poco i suoi esili atomi
si disciolgono in pioggia:
le farfalle che dalla terra
salgono a cercare ansiose il cielo
e subito discendono
(creature insoddisfatte!)
ce ne portano solo una goccia
sulle ali tramanti.
di Edgar Allan Poe
Terra di fate
Per finire un piccolo, modesto contributo
per augurarvi tutte le notti
un dolce, soave e magico sonno.
Circa le Fate
E per finire voglio dirvi
che
parlare delle care fate
e del loro mondo incantato
crea, rasserenando,
spazi diversi immersi nel reale.
Tra occhi di stelle e fiocchi di nuvole
spinte dal flebile vento
a ricoprir la luna.
Ma lei non perde la sua luce
che dopo un poco
diffonde tenera su tutte le cose.
Così l'ultimo sguardo
mentre leggere
incontrano la bianca sfera.
E voglio dirvi
che di lor non parlerò mai più.
Perché hanno scelto
di non più esistere ai nostri occhi.
Ed io per giusto rispetto
resto in silenzio, forse per sempre.
Solo loro potranno far risuonare
nuovamente
la voce del lor racconto.
Ed ora serena chiudo gli occhi
e dormo.
Pia
Immagini e parole dal web