Lettori fissi

Una perfetta correlazione è il primo principio su cui si fonda lo sviluppo.
L'integrazione o anche proprio la parola "organico" vuole dire che nulla ha valore se non in quanto naturalmente
collegato al tutto e in direzione di un qualche fine vitale.


Frank Lloyd Wright

"La cultura per i poveri non può essere una povera cultura".

Claudio Abbado


domenica 13 marzo 2016

Prospettiva





Ecco la descrizione esatta fatta sul web riguardo la Prospettiva.

"... è un insieme di proposizioni e di procedimenti di carattere geometrico-matematico che consentono di costruire l'immagine di una figura dello spazio su un piano, proiettando la stessa da un centro di proiezione posto a distanza finita." 

Su Wikipedia per essere esatti...

Ahahahahahah...
Scusate se rido ma chi tra voi che non abbia dimestichezza con tali termini architettonici, ha compreso con esattezza il suo significato?
Non è un voler criticare, badate bene...come ho specificato precedentemente è la descrizione esatta.

Ma se consideriamo la cosa in modo semplice (come piace a me...; )))), la prospettiva non è altro che il disegno di ciò che vediamo secondo distanze, linee e punti. 

Siccome mi piace anche ammirare e leggere ciò che di essa dicono i nostri illustri artisti del passato, ecco un esempio molto bello donatoci da Leonardo


Adorazione dei Magi
(Studio prospettico)
1480

Gabinetto dei Disegni e delle Stampe
(Uffizi)

Firenze


Inoltre giudico molto approfondita anche la spiegazione magistrale che di essa è stata fatta dal grande 
Leon Battista Alberti 
nel famoso trattato
"De pictura" del 1435:

<<Dove io debbo dipingere scrivo un quadrangolo di retti angoli
quanto grande io voglio, 
el quale reputo essere una finestra aperta per donde io miri quello che quivi sarà dipinto>>.

L'artificio pittorico consiste quindi nel creare su una superficie opaca l'illusione di un luogo a tre dimensioni,  che renda simbolicamente trasparente la superficie stessa, assimilandola ad una "finestra aperta".
La definizione, che rende l'impiego della proiezione geometrica clausola di "verità" del quadro, è collegata con i sette tipi di movimento descritti nel trattato stesso:

<<Qualunque cosa si muove da un luogo può fare sette vie; 
in su, uno; in giù, l'altro; in destra, il terzo; in sinistra, il quarto; cola` lungo muovendosi di qui, o di qui venendo di là; il settimo andando attorno.
Questi adunque tutti movimenti desidero io essere in pittura>>.

Amici mi fermo qui.
Non aggiungo altro perché so che ad un certo punto il cervello "frigola" ed inoltre credo che qualcosa di straordinario sia già stato descritto in queste parole.

Grazie per l'attenzione e vi abbraccio tutti.
Ciao.



12 commenti :

  1. Stupenda descrizione dei 7 tipi di movimento come pure il primo estratto dal De Pictura. L'italiano antico ha un suono pieno di fascino, ci proietta nel nostro passato così colorito e colorato e non piatto come ai giorni nostri.

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    1. Buongiorno Ambra!
      È molto affascinante leggere libri di epoche lontane, anche a me piace molto decifrare il vecchio linguaggio...
      Abbraccio carissima, grazie.

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  2. Molto interessante quello che hai scritto ...mi piacciono le sette vie ...quando dipingi e stai attento alle prospettive ...di righe ne fai anche tante di più ..quando io dipingo non seguo questa legge ...che ho trovato anche abbastanza difficile ...uso forse di pìù il goldene Schnitt...non so come interpretarlo in italiano ...
    Grazie Pia per la tua visita nel mio blog ...mi fa sempre piacere ...
    un caro abbraccio

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    1. Ciao carissima Bianca.
      Sì è interessante e divertente, anche solo leggerlo...almeno per me.
      Mi sono informata su ciò che mi hai scritto. Credo che tu stia parlando della Sezione Aurea con lo studio delle proporzioni. È una cosa che faccio anch'io se disegno. Grazie a te, verrò a salutarti ancora. Abbraccio grande!

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  3. Allora ti rispondo da Bühnenmaler, da pittore di teatro di lunga carriera, o come si dice in italiano corretto da "scenografo realizzatore".
    La prospettiva è quella cosa che distingue un eccellente pittore di scene da un imbrattatele, laddove egli debba trasporre su un fondale che si rispetti, cioè almeno di 24 metri per 12, non un paesaggio -dove anche il neofita si può salvare- ma, per esempio, l'abside esterno della cattedrale fiorentina, costituito da una serie di lastroni di marmo bianchi e verdi in fuga contigua, eseguendo il bozzetto di uno scenografo diabolico (e ce ne sono) che voglia vedere il tutto con un taglio di sguincio.
    La tecnica insegna che ciò che NON CAMBIA MAI sono le perpendicolari. L'uso di un unico "punto focale" è sbagliato, perché non ci sono sono li spettatori delle prime file ma anche gli altri, che con un unico fuoco vedrebbero tutto storto. Si ricorre allora ai cosiddetti "due punti focali effimeri" cioè falsi e si inizia a tracciare SULLE PERPENDICOLARI già definite inizialmente i punti di incontro delle linee prospettiche.
    Poi si passa al colore e con estrema cautela si assembla l'insieme.
    A me è riuscito. Un altro collega, borioso e famoso, si è dato malato dopo due giorni di inani tentativi.

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    1. Vincenzo grazieeeeeee...
      Da oggi in poi scriverò solo di prospettiva così mi dirai tante cose interessanti e costruttive!
      A parte gli scherzi, essere scenografo credo sia complicato. Nessuno forse conosce bene cosa si nasconda dietro le splendide opere delle scene in teatro. Mi fa piacere che tu ne abbia parlato. Quindi usi la prospettiva accidentale e con questo mi hai fatto ricordare gli splendidi progetti che facevamo durante gli studi...grazie ancora.
      Una cosa vorrei chiederti, quando parli di linee perpendicolari intendo l'assonometria?
      Abbraccio grande amico caro.

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  4. Mi viene da piangere... Come sono ignorante! (ma lo sapevo di esserlo) Ho capito la metà di uno che non capisce nulla.
    Vado a nascondermi ma prima ti abbraccio
    Buona giornata
    enrico

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    1. Ciaoooooo...
      Se tu sei ignorante allora il mio di valore è lo zero assoluto!
      Ognuno conosce ciò che ama e fin quando desideriamo scoprire cose nuove, non finiremo mai di stupirci. Questo importa per me.
      Ora esci allo scoperto però, altrimenti come ti saluto?
      Smack! Grazie e felice giorno a te.

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  5. Più che altro, cara Pia, grazie a te per la spiegazione che chi, come me, non è proprio ferrato nel campo artistico... non può che apprezzare :)

    Un grande abbraccio :)

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    1. Ciao Maurizio!
      Neanch'io sono ferrata, nonostante gli studi...
      C'è sempre da imparare, abbraccio a te, grazie!

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  6. Sempre interessante quello che ci proponi. Grazie Pia!

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    1. Raffaello carissimo, grazie a te che mi segui con tanto affetto.
      Ti abbraccio forte ed alla prossima, ciao.

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