C'era una volta un uccellino che non sapeva volare.
Arriva uno splendido gabbiano che gli dice:
Guarda devi aprire le tue ali, fai come me...
Prova ma non vola.
Arriva allora una gazzella:
Dopo aver aperto le ali devi correre più veloce che puoi...
Prova ma non ci riesce.
Dall'alto grida un falco:
Devi allargare le ali ed agitarle correndo...
Purtroppo ancora non riesce.
L'uccellino è sfiduciato ormai, ha rinunciato a volare.
Proprio non riesce.
Poi arriva un gatto, bellissimo con grandi e luminosi occhi.
Si ferma e non dice nulla.
Così il nostro amico che non sa volare si avvicina a lui e gli chiede:
Ti non hai nulla da suggerirmi e perché resti lì fermo a guardarmi?
Il gatto allora finalmente dice:
Non ho nulla da suggerirti perché anch'io non so volare, inoltre non ho le ali.
Sono qui fermo ed attendo che tu smetta di muoverti per poterti catturare.
Allora il nostro amico pieno di paura incomincia a sollevare e muovere le ali più che può, decide addirittura di buttarsi giù da un'altura...
Senza ragione e senza sforzo alcuno avviene l'incanto...
Finalmente Vola!!!
Pia
Questo racconto, come il precedente, sono stati scritti tempo fa.
RispondiEliminaNon ricordavo più di averlo fatto. Per cui perdonatemi se li post uno dopo l'altro.
Ho paura che mi dimentichi nuovamente.
Abbraccio e bacio.
Eheh, è vero che forse la scoperta dei nostri "poteri" avviene quando ci mettiamo di fronte a situazioni critiche^^
RispondiEliminaMoz-
Ahahahah "poteri"...ahahahah...
EliminaA mali estremi, estremi rimedi...
Abbraccio Miki.
Cara Racconto bello cara Pia, se fosse sempre coi si potrebbe essere tutti più felici.
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte abbraccio.
Tomaso
Vero Tomaso, se tosse sempre così...
EliminaAbbraccio forte e buona giornata. Grazie!
Qualche volta servono gli stimoli giusti :-)
RispondiEliminaFelice settimana e buon volo.
Un abbraccio
enrico
Secondo me gli stimoli giusti servono sempre...; )))
EliminaGrazie Enrico, ricambio con affetto. Abbraccio e bacio.
Si può? Si può?
RispondiEliminaScusatemi se da sol mi presento
io sono il prologo.
Tu dirai, ma che cavolozzo fritto c'entra?
C'entra perché ce trase.
Ed il raccontino dell'augellin che non volava perché nessuno gli aveva messo una fifa blu là su pel cul non so come né perche (senza accento) me ne ha fatto venir voglia.
E poi dopo tanto silenzio io, al tuo posto, direi "ma guardalo sto vecchio matto (matto non rimbecillito nè) come gli garba scherzare.
Come va stelassa, tutto ben?
Pubblichi vecchie stirie ancorché bellocce, bene bene.
Conservati come sei.
A proposito: nella tua favoletta l'augellin pauroso faceva pio pio pio oppure pia pia pia?
Ah ah ah ah
Ciao
Ciao Vincenzo!
EliminaTra folli ci intendiamo...ahahahah...
Ahahahah...mi hai fatto venire in mente la canzoncina che tempo fa amavano tanto i miei nipoti...quella terrriiiibbbbile del pulcino Pio...ahahahahahahah...se non la conosci non importa né! Ahahahah...
Alla domanda meglio non rispondere...eh eh eh...
Ciaoooo...
Che bello, cara Pia. Ci sono cose che nessuno ci può insegnare, solo dentro di noi dobbiamo trovare lo stimolo a provare. Un abbraccio a te, Stefania
RispondiEliminaGiustissimo cara Stefania. Tutto è in noi, basta cercare e trovare.
EliminaAbbraccio e bacio, buona continuazione di settimana. Ciao.