Poi l'uomo dall'abito blu estrae dalla tasca un grande foglio di carta
che apre con cura e mi porge. È coperto dalla grafia di Picasso:
meno spasmodica, più studiata del solito. A prima vista assomiglia
a una poesia: circa venti versi disposti in colonna, circondati da
ampi margini bianchi; ogni verso finisce con uno svolazzo, a volte
anche molto lungo. Ma non è una poesia: è l'ultima ordinazione di
colori fatta da Picasso...
Per una volta tutti gli eroi anonimi della tavolozza di Picasso escono
in schiera dalle ombre guidati dal bianco permanente; ognuno si
è distinto in qualche grande battaglia: il Periodo Azzurro, il Periodo
Rosa, il Cubismo, Guernica... Ogni colore dice: "C'ero anch'io...".
E Picasso, passando in rassegna i suoi vecchi compagni d'arme,
onora ognuno di loro con un tratto di penna, un lungo segno
che pare un saluto fraterno: "Benvenuto rosso persiano! Benvenuto
verde smeraldo, azzurro ceruleo, nero avorio, viola cobalto,
limpido e profondo, benvenuti! Benvenuti!".
Brassaï
Conversazione con Picasso (1964)
Guernica 1937 |
Il grande Picasso... lo preferisco nel primo periodo, perchè trovo difficile capire il suo cubismo. La maternità è bellissima...Ciao Pia, un abbraccio, Stefania
RispondiEliminaCiao Stefania!
EliminaEcco...anch'io adoro quel capolavoro sulla maternità.
Hai ragione è difficile capire fino in fondo ciò che ci ha mostrato con il suo cubismo. Abbraccio.
I colori artistici, quelli della grande tradizione, sono impastati tutti allo stesso modo di duecento anni fa. La differenza la fa la mano del pittore, il dosaggio gli esce dal pennello spontaneamente.
RispondiEliminaPicasso aveva un'enorme sensibilità coloristica. Il periodo rosa, il periodo blu, quello cubistico e l'ultimo variano i temi, ma la mano e l'occhio sono gli stessi. Picasso è una linea retta senza sbavature né picchi in alto o in basso: in alto no, perché più in alto non si può; in basso nemmeno perché questo viene impedito dalla sua classe eccezionale.
Carissimo Vincenzo conosco Picasso e so che il suo modo di colorare è estremamente personale. Non sarebbe l'artista qual'è altrimenti...
EliminaTu lo ami molto e si vede da come ne parli, mi fa piacere perché come lui sono davvero pochi...sono in disaccordo sulla linea retta. A me piace perché sperimentava, forse però intendevi la sua costante bravura...allora concordo.
Abbraccio grande! Ciao.
Questa citazione è stupenda, toccante.
RispondiEliminaPerdonami sto per bestemmiare: io non amo molto Picasso, è uno stile troppo lontano da me.
Ho apprezzato più le parole di Brassai che i dipinti del Maestro.
Chiedo venia!!!! ;) ;) ;)
Ciao Pia, al contrario di altri io amo il periodo "cubista", quel suo voler "raccontare" il mondo guardandolo da più angolazioni, penso sia il naturale traguardo di un percorso incredibile che va dai preziosi dipinti giovanili (già si notava l'enorme talento)passando per gli "emozionali" periodi blu e rosa.
RispondiEliminaGrazie per la tua perla, un modo diverso e interessante di omaggiare e divulgare l'estro artistico di Picasso.
Un abbraccio, a presto.
Romualdo