Pochissimi sanno che grande lavoro ci sia dietro ad un ricamo.
Il tessuto su cui si dovrà posare, i colori ed i fili da scegliere con cura, il tipo di ago. L'uso sapiente di una mano delicata e ferma nella sua artistica abilità.
Oggi si fa uso delle macchine, veloci e traditrici perché falsificano la vera bellezza di un lavoro un tempo molto importante e sofisticato.
Dov'è finita la bellezza del non tutto uguale, del piccolo difetto originale che faceva in modo di distinguerli l'uno dall'altro.
E dov'e finito quel piccolo momento di genialità di quando, mentre si sta lavorando e creando, si provi ad inserire un piccolo punto personale che trasformerà quel ricamo in un gioiello di unicità e bellezza.
Abito ricamato di Lucrezia Borgia Pinturicchio |
L'origine del ricamo ci porta in Egitto.
Qui era in uso una particolare tecnica che utilizzava i filati atti ad unire pelli e teli vegetali. Questi capi finemente cuciti e ricamati erano destinati ai faraoni.
Ma l'eleganza nello stile lo dobbiamo ai cinesi con i loro stupendi lavori spesso molto elaborati.
Ricamo cinese su seta XIX secolo |
In Europa non abbiamo purtroppo esempi di valore perché i primi erano realizzati con materiali poveri di uso comune e quindi sottoposti ad usura e distruzione.
In seguito divenne una tecnica pregiata utilizzata delle famiglie agiate ed alcuni ricami, ora ben conservati perché i materiali erano di alta qualità, li ritroviamo grazie ai bizantini. Oggetti ed abiti preziosi usati prevalentemente per le cerimonie.
Impero bizantino Teodora San Vitale Ravenna |
La cultura saracena portò in Italia quest'arte e la prima scuola di ricamo nasce a Palermo nel secondo millennio.
Si propagò in tutta Europa nel XII secolo facendo fiorire capolavori come i vari arazzi francesi, inglesi, tedeschi e quindi anche italiani.
Furono però le monache fiorentine che fornivano i parametri ecclesiastici finemente ricamati a far propagare questa mirabile tecnica facendo in modo che Firenze divenisse il centro culturale del ricamo.
Ma anche Milano richiamò artisti fiorentini e veneziani ed il loro stile di gusto arabescante ed orientaleggiante, qui infatti nacquero i primi merletti classici ed il filet.
Nel ricamo manuale i punti base sono qui elencati:
Punto Catenella
Punto Catenella ripassato
Punto Catenella annodato
Punto Margherita
Punto Erba semplice
Punto Erba cartoncino
Punto Palestina
Punto Nodino
Punto Indietro
Punto Festone o Smerlo
Punto Smerlo (variante)
Punto Smerlo di unione
Punto Corallo
Punto Piatto
Punto Raso
Punto Lanciato
Punto Rumeno
Punto Incrociato o Mosca
Punto Spina
Punto Spiga
Dì grande importanza è anche il materiale giusto per un buon ricamo.
La scelta però è varia e dipende dalla qualità, ovviamente.
Ma il ricamo che preferisco è quello delle nostre nonne che seppur non esperte erano delle ricamatrici talentuose.
Quelle che ci regalavano corredi che neanche principesse e marchese.
Ed infine vi lascio con questa splendida immagine in bianco e nero del
Tombolo.
Grazie a tutti ed alla prossima, ciao!
Immagini dal web
Beh, un ottimo excursus:le immagini dei vari punti mi hano riportato alla mente certe riviste che stavano pure a casa mia XD
RispondiEliminaNon sono un fan del ricamo, ma qualche ricamo d'arte è innegabilmente bello^^
Moz-
Ciao Miki, buongiorno!
EliminaInfatti, mi ricordo anch'io lo stesso. Mia madre ne comprava sempre. Lei e le mie nonne mi hanno insegnato e mi piaceva tanto. Poi ho lasciato perdere per altro...
Ho un corredo splendido ricamato che neanche uso e mi dispiace. È molto bello ma ho altri gusti purtroppo. Dovrò ripensarci. A che serve tenerli lì a riposo? Ahahahah...
Per cui so benissimo quanta preziosità c'è in questi lavori artistici e mi dispiace che oggi si sia quasi perso il tutto.
Grazie e bacio enorme. Smack!
Molto interessante. Ricordo la biancheria e i centri ricamati di mia zia. Costituivano quella che una volta chiamavano “ la dote”.
RispondiEliminaRicami bellissimi realizzati su tessuti ingialliti dal tempo senza essere mai stati usati. :-)
Mi ha stupito anche un articolo letto in rete riguardante l'arazzo di Bayeux lungo 70 metri, mi piacerebbe vederlo.
Felice settimana, un abbraccio
enrico
La dote, esatto!
EliminaChe bei lavori ho visto dal vivo, mamma mia. Vorrei tornassero.
Grazie Enrico! Ora vado a curiosare circa l'arazzo. Smack!
Una volta tanti ricamavano, adesso si è persa un po' questa tradizione.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Infatti Vincenzo. Che tristezza...
EliminaSaluti a te, ciao!
Vero stelassa. Mia nonna ricamava sempre; mia mamma era negata; Anna Maria si è ricamata da solatante lenzuola -credo 12- e tovaglie e portacuscini etc. quello che una volta si chiamava "il corredo". Li ha messi un paio di volte, ma a me quei ricami davano fastidio. Non ricordo ma devo avergliene dette di ogni colore una notte che non riuscivi a dormire, così non le ha più messe.
RispondiEliminaMa tu che sei così competente sai ricamare?
Il corredo è qualcosa che fa parte anche di me. Tra le ultime, credo. Ahahahah...ma dai! Mica son tutte come dici! Povera Annamaria.
RispondiEliminaIo non le uso anche perché sono difficili da lavare e stirare. 😁😉
Vedo che non hai letto con attenzione Vincenzo...🙄
Credo di saperlo fare ma ho sospeso molto tempo fa e forse ho dimenticato.
Il mio intento qui però è far notare l'eleganza e la bellezza di questi lavori, soprattutto il ricamo, che amo tantissimo.
Bacio e grazie!
La gioia del manufatto, di una traccia che si materializza dalle proprie mani. Bello ... Mi hai fatto tornare la voglia
RispondiEliminaQuindi tu sai ricamare...
EliminaÈ una cosa che vorrei tornare a fare anch'io anzi dovrei tornare ad imparare, ho smesso troppo presto.
Abbraccio e grazie mille Graziana!
Grazie a te. Sì, so ricamare. Non troppi punti, ma smesso pure io per incapacità di organizzare il tempo. A presto!
EliminaChe peccato Graziana...chissà forse un giorno riprenderemo.
EliminaA presto, ciao!
A presto, cara, ci aggiorniamo ...
EliminaCerto che sì! Grazie Graziana. 😙
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